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al testo di Ivan Pozzoni
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Mala temporella currunt, i tempi dell’artista raccomandato, senza ricevuta di ritorno ad uno stile insanguinato, i tempi delle crocchie editoriali, degni epigoni del cucchismo, - Cucchi esordì all’Inter nel lontano 1982- un maestro d’antan-(agonismo), i tempi delle sensuali scrittrici in versi, prostituite alla sintassi versate, inoltre, con editor, redattori, dirigenti, a collaudare materassi, i tempi delle riviste nazionali aperte a cooptazioni almeno io mi vendo a tutti a 20€, senza rotture di coglioni.
O temporella, o mores! Le mie Catilinarie post-moderne annoierebbero persino Cicerone, se non Catone, novello uticense utente, vittima di un’editoria latente, distinta in microeditoria, condizione di scarsità di risorse, e macroeditoria, causa aggregata di scarsità di sonetti, e, ultimamente, in necroeditoria, bene ipse dixit Ceronetti.
Mafia tempora currunt, et temporella fugit, Marchesi se ne avvide in tempi di repubblica, il Cavaliere se ne avvede in tempi di monarchia, mafie, camorre, ndranghete s’agglutinano anche nell’editoria, l’atelier è dell’artista alla moda, dell’artista sbarbato, io, sempre vestito da barba, non verrò mai apprezzato, non mi ruga sul collo il cartellino del prezzo come Fantozzi, azzurro di sci, a Courmayeur (credevate, a Cortina D’Ampezzo?).
Mala temporella currunt, i tempi dell’artista ermetico che non incellofana i suoi libri insieme a tubetti d’anti-emetico, i tempi del tutto gratis, del tutto dovuto, del tutto diritto tutto diritto, ci pensa Rocco a pub(bl)icare il manoscritto, dimenticando, senza commenti, che anche Dante Alighieri dové leccar molti sederi, nel reperir finanziamenti.
[Qui gli austriaci sono più severi dei Borboni, 2015] |
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